Il ridicolo del “prima gli italiani”: a San Germano Vercellese legna da ardere solo per gli italiani

Secondo il Giornale “Il Sesia” il Sindaco di San Germano Vercellese – già balzato alle cronache per una ordinanza anti-richiedenti asilo oggetto di un  ricorso al TAR Piemonte tuttora pendente – si sarebbe distinta per un ulteriore atto discriminatorio che questa volta arriva all’impensabile: il Comune ha messo a disposizione dei suoi concittadini 600 quintali di legna per riscaldarsi dal freddo dell’inverno, ma ovviamente ….solo a chi è italiano .

E siccome un requisito cosi largheggiante avrebbe magari consentito l’accesso alla preziosa catasta anche a qualche “marocchino” giunto recentemente al traguardo della cittadinanza, il Sindaco ha pensato bene di aggiungere che i beneficiari sono solo coloro che hanno lo status di cittadini da almeno 10 anni e che sono residenti nel Comune (che ha poco più di 1500 abitanti)  da almeno 5 anni.

Dunque un premio non solo  riservato agli italiani, ma addirittura agli italiani che sono sempre stati tali e tra questi solo a coloro che se ne stanno lì fermi nei loro 30kmq (questa la superficie del Comune)  mentre tutto il mondo si muove alla ricerca di nuovi lavori, nuove soluzioni e nuove speranze: una scelta davvero esasperata che conosce ben pochi precedenti se non forse, quella di quel Comune Bergamasco che aveva previsto un rimborso per le spese dentistiche riservato ai soli  bambini italiani ( il provvedimento è stata ovviamente rimosso dalla decisione del Giudice, su ricorso di ASGI; cfr. Trib. Bergamo, 17 maggio 2010, est. Cassia, ASGI e ANOLF c. Comune di Palazzago)

Curiosamente, il sito del Comune riporta solo  un simpatico disegno di legna con l’invito a rivolgersi all’ufficio affari generali per informazioni mentre la delibera (che risulta essere la n. 140 del 21.10.2019) non è più pubblicata sull’albo pretorio digitale.

ASGI ha comunque inviato una lettera al Comune chiedendo di fare marcia indietro e attende ansiosamente che il Comune smentisca le notizie di stampa o revochi la delibera.

Foto da Pixabay

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